GLI ABITANTI DELL’ADRIATICO

 

SGOMBRO (Sgomber sgombrus)
Periodo di maggior pescosità : maggio-giugno, settembre-ottobre
Pesce di medie dimensioni. Si nutre di altro pesce azzurro, dalla tarda primavera i branchi risalgono in superficie per la riproduzione da maggio a giugno. Col tonno è una delle più importanti specie per l’industria conserviera. Consumato fresco, sott’olio, affumicato.

SARDINA
 (Sardina pilchardu )
Periodo di maggiore pescosità: primavera-autunno
Pesce gregario, si nutre di plancton. Raramente supera i venti centimetri di lunghezza, le carni sono più grasse in estate. In Adriatico avendo più disponibilità di cibo si presta meglio ad essere cucinato alla griglia. Viene consumato fresco, marinato, salato, sott’olio.

PAPALINA
 (Cuplea sprattus)
Periodo di maggiore pescosità: marzo-aprile
Pesce azzurro dal corpo compresso molto simile a quello della sardina. Anch’esso vive in grandi branchi. Si riproduce durante l’inverno. Viene consumato fresco, in particolare modo alla griglia.

ACCIUGA o ALICE
 (Engraulis encrasicholus)
Periodo maggiore pescosità: autunno-inverno
Pesce azzurro che vive in profondità. A primavera si avvicina alla costa per riprodursi, dove depone fino a 40.000 uova. In Adriatico accresce più rapidamente per la grande disponibilità di plancton. E’ alla base della catena alimentare. E’ consumato fresco, salato, in scatola.

SURO
 (Trachurus trachurus)
Periodo di maggiore pescosità: autunno-inverno
Pesce azzurro di medie dimensioni (20 – 40 cm. lunghezza). La bocca è ampia, obliqua, l’occhio grande, la linea laterale coperta di scudetti ossei. Si trova fino a 600 metri di profondità, è un migratore che si riproduce d’estate. Si consuma fresco e in umido.

CEFALO
 (Mugil cephalus)
Periodo di maggiore pescosità: autunno-inverno
Vive in prevalenza vicino alla costa in fondali rocciosi e fangosi, in prossimità degli sbocchi di acqua dolce. Apprezzato per le sue carni tenere e bianche, tanto da venire allevato in acquacoltura. Si presta a essere una buona pietanza, cotto alla griglia e al forno.

PAGANELLO
 (Gobius paganellus)
Periodo di maggiore pescosità: primavera
Pesce dal corpo tozzo e rotondeggiante, predilige i fondali rocciosi e ghiaiosi: in primavera si avvicina a riva per la riproduzione, la sua dieta è composta da crostacei e piccoli pesci. Viene pescato con tramagli e reti a strascico. Ottimo per preparare il brodo di pesce.

BOGA
 (Boops boops)
Periodo di maggiore pescosità: primavera
Pesce affusolato dalla colorazione giallo brillante che vive in acque di media profondità. Si riproduce in estate. Come altri sparidi quali saraghi e mormore, è ottimo cucinato alla griglia

TRIGLIA
 (Mullus barbatus)
Periodo di maggiore pescosità: autunno
E’ una specie tipica dei fondali fangosi–sabbiosi. Con i caratteristici barbigli (di qui il nome di barbòn) sonda il fondo in cerca di cibo. Il suo accrescimento è molto rapido. La sapidità delle carni si sposa con brodetti, grigliate e fritture.

MAZZOLA
 (Trigla lucerna)
Periodo di maggiore pescosità: autunno-inverno
Pesce dalla grossa testa rivestita da placche ossee appartiene alla stessa famiglia della triglia (Triglidae). Le caratteristiche pinne pettorali sono utilizzate per muovere il fondo alla ricerca di cibo. Le bianche carni sono particolarmente tenere, delicate e squisite; adatte per brodetti, grigliate, minestre, fritture e brodo di pesce.

MERLUZZO o NASELLO
 (Merluccius merluccius)
Periodo di maggiore pescosità: autunno – inverno
Il “pesce bianco per eccellenza”, è una delle specie più note e di maggiore
importanza commerciale. Le carni nutrienti e digeribili sono adatte per una nutrizione dietetica e bilanciata. E’ preparato alla griglia, lessato, in filetti, affumicato.

MERLANO o MOLO 
(Merlangus merlangus)
Periodo di maggiore pescosità: tutto l’anno, meglio in autunno-inverno
Specie molto comune nell’Adriatico settentrionale, predilige le acque fredde. Pesce vorace in continuo movimento alla ricerca di nutrimento. Si pesca prevalentemente a strascico. Il sapore è raffinato, tanto da essere l’ ingrediente di fritture e grigliate.

SEPPIA 
(Sepia officinalis)
Periodo di maggiore pescosità: primavera grossa, autunno piccola
Mollusco cefalopode, vive in fondali sabbiosi cibandosi di molluschi, crostacei, piccoli pesci. A primavera arriva in massa sotto costa a deporre le uova. Apprezzato e di grande interesse commerciale si presta a innumerevoli usi gastronomici.

CANOCCHIA
 (Squilla mantis)
Periodo di maggiore pescosità: tutto l’anno
Specie “regina” per quantità e valore commerciale prodotto a Cesenatico. E’ considerato a torto parente povero rispetto ad altri crostacei quali scampi, gamberi, mazzancolle e aragoste. La gastronomia è da gourmet, componente base per antipasti, primi piatti, brodetto,fritture e grigliate.

GRANCHIO DI SABBIA
 (Macropipus vernalis )
Periodo di maggiore pescosità: tutto l’anno
Crostaceo molto diffuso nel nostro mare, alla base in fase larvale della dieta di molti altri pesci. Pescato a strascico in grandi quantità è utilizzatissimo nei menù marinari, per la preparazione di antipasti, sughi, zuppe, umidi, grigliate.

MITILO o COZZA
 (Mytilus galloprovincialis)
Periodo di raccolta: inverno-primavera
Frutto di mare per eccellenza, singolarmente o associato ad altri molluschi e crostacei è immancabile su ogni tavola di mare che si rispetti. Prelibato servito gratinato, gustoso preparato alla marinara o in una minestra allo scoglio. Cesenatico vanta da tempo due allevamenti di mitilicoltura.

VONGOLA
 (Chamelea gallina)
Periodo di maggiore pescosità: autunno- inverno
Impareggiabile il sapore della vongola, di gran lunga superiore a quello della verace. L’ habitat preferito sono i fondali sabbiosi dove vive in banchi. Un tempo veniva raccolta sulla riva del mare e considerata il cibo dei poveri, di qui il nome di “poverazza“. Di facile preparazione, è consumata fresca e inscatolata.

LUMACHINA
 Nassarius mutabilis)
Periodo di maggiore pescosità: primavera – autunno inoltrato
Piccolo gasteropode che popola i fondali fangosi. Si muove con un piede carnoso alla base della conchiglia. Da sempre oggetto di pesca, in passato con nasse (da cui il nome), oggigiorno la lumachina al tegame è l’antipasto che precede i primi piatti
QUESTO SITO O GLI STRUMENTI TERZI DA QUESTO UTILIZZATI SI AVVALGONO DI COOKIE. SE VUOI SAPERNE DI PIÙ O NEGARE IL CONSENSO, CONSULTA LA COOKIE POLICY POLICY. CHIUDENDO QUESTO BANNER O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE, ACCONSENTI ALL’USO DEI COOKIE.
OK, VA BENE